Scritti di Claudia - Favola (1996)
   
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Scritti di Claudia - Favola

MIRANDOLINA ED IL PAESE DEI BELLI E DEI BRUTTI

C’era una volta uno strano Regno. Ad un primo sguardo vi sarebbe sembrato normale: gli alberi, i fiumi, le strade e le case erano come quelli di tanti altri posti.
Eppure, una cosa lo rendeva unico: la gente. Ogni persona era bella oppure brutta. Gli uomini e le donne abbagliavano col loro splendore o facevano pena per il loro aspetto disgraziato. Ma la cosa incredibile è che lo stesso valeva per gli anziani e per i bambini. Anche se sembra strano, c’erano bimbi davvero bruttini, spelacchiati e coi visetti tristi. Molti vecchietti erano, per la loro età, così piacevoli da mettere allegria. Avevano capelli soffici e candidi come la neve, occhi pieni di luce ed alcune rughette che però, anziché sciuparne l’aspetto, davano loro il fascino di certi castelli antichi, un po’ rovinati eppure sempre più pieni d’incanto. D’altronde, tanti bambini erano così rosei e graziosi da sembrare angioletti, mentre tra gli anziani se ne trovavano anche di orribili.
Insomma, chiunque ed a qualunque età era molto bello o molto brutto; nessuno che fosse così-così.
Naturalmente i belli venivano considerati davvero fortunati, anche se spesso sembravano splendide bambole, troppo perfette e simili tra loro.
In questo Regno viveva una fanciulla di nome Mirandolina, la quale, suo malgrado, non riusciva a rassegnarsi alla propria bruttezza. Per di più, vivendo di fronte al Castello del Re, vedeva sempre passare il Principe a cavallo.
Essendo egli uno splendido ragazzo, la povera Mirandolina pensava tra sé e sé: “Ecco, io non potrei mai piacere a nessuno, figuriamoci al Principe!”
Una notte, le apparve un angelo, che esclamò: “Non disperarti Mirandolina! In questo Regno è accaduta una grande ingiustizia, ma è giunto il momento di porle fine. Domani avrete una grande sorpresa.” Detto questo, l’angelo svanì.
Mentre tutti dormivano profondamente, accadde una cosa stupefacente. Una nuvola di polvere d’argento avvolse l’intero Regno ed un centinaio di angeli scesero tra le case. Avevano con sé forbici, fili e tanti altri strumenti ed iniziarono a lavorare coscienziosamente. Come quando i dottori donano un cuore nuovo agli uomini malati, gli angeli prendevano un pezzo da una persona e lo scambiavano con quello di un’altra, senza che queste sentissero dolore o si svegliassero. Dopo una notte di intenso lavoro, gli angeli volarono via ed il sole si levò sul Regno.
Gli uccellini iniziarono a cantare un po’ alla volta e, via via che i loro trilli riempivano l’aria, si moltiplicavano le esclamazioni di stupore degli abitanti della città. Ognuno, guardandosi allo specchio, stentò a riconoscersi.
I brutti si trovarono improvvisamente dotati di qualche particolare piacevole, senza che però il loro aspetto fosse completamente diverso. D’altra parte, i belli avevano ora alcuni difetti che li rendevano non sgradevoli, bensì meno perfetti, più simpatici. Insomma, quello non era più il paese dei belli e dei brutti, ma un luogo pieno di persone normali, coi loro pregi ed i loro difetti, proprio come nel resto del mondo.
Mirandolina quel mattino non si guardò allo specchio. Non lo faceva da tempo, per evitare di rattristarsi.
Corse invece alla finestra, per vedere il Principe passare a cavallo. Eccolo lì, bello come al solito.
Oddio, non proprio come al solito.
“ Cosa sarà mai quello strano naso?” disse Mirandolina e, senza accorgersene, pronunciò queste parole ad alta voce, tanto che il Principe la sentì.
“ Non siate cattiva, damigella! Questa notte ho avuto un dono poco gradevole, dalla Sorte! E poi con occhi come i vostri, che sembrano stelle, non dovreste prendermi in giro per il mio nuovo naso!”
Già, Mirandolina aveva ora due occhi meravigliosi sicché, pur conservando tanti dei suoi vecchi difetti, era diventata una ragazza capace di incantare con uno sguardo. Felice per il complimento ricevuto, ella rispose “Perdonatemi, Principe, e non siate triste. Il vostro viso non è più perfetto come prima, ma rimanete davvero affascinante. Anzi, vi trovo molto più simpatico, con quel buffo naso!”
Proprio così. Adesso il Principe non sembrava più un bel damerino, ma un giovane gradevole ed alla mano. Le parole di Mirandolina lo consolarono subito ed egli pensò di invitare al ballo di Corte quella ragazza dagli occhi splendenti. Mirandolina, graziosa e sicura di sé per la prima volta dacché era nata, accettò con entusiasmo.
Il resto potete immaginarlo facilmente. Mirandolina ed il Principe si sposarono ed ebbero tanti bambini. Alcuni erano carini, altri così-così, ma i loro genitori li consideravano tutti bellissimi e li crebbero con tanto amore, rendendoli felici.

Claudia Miniucchi

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